Vacanza. Questa parola per me significa riposo, lentezza, rigenerarsi. Significa sottrarsi ai doveri quotidiani per lasciarsi andare ai piaceri che spesso mettiamo da parte. Vi farà strano leggere ancora di mare da una che ama la neve e il naso che si congela, ma quando si parla della Corsica mi viene voglia di sabbia, acqua cristallina, salsedine e tramonti mozzafiato. Io, il mare quello bello, l’ho visto, in Italia ma anche all’estero, non mi sorprendo facilmente. Eppure le distese bianche dell’isola francese (anche se i corsi potrebbero arrabbiarsi!) mi hanno lasciato a bocca aperta.

Bonifacio
L’ODISSEA DEL VIAGGIO IN CORSICA
Arrivare qui non è affatto facile, non ci sono voli diretti e, il porto di Civitavecchia, che è il più comodo per chi si muove da Roma e dintorni, non arriva in Corsica. Si, assurdo ma vero. Se ci si vuole spostare con la nave, cosa che io consiglio poichè la macchina è fondamentale per girare una volta lì, si deve andare necessariamente a Livorno. Per comodità di orari abbiamo prenotato il traghetto delle 11,00 che in circa 4 ore ci avrebbe portato a Bastia.

un selfie prima della partenza
Da che ho memoria, non ho mai fatto un viaggio senza qualche piccolo imprevisto, potevo stavolta esimermi? Non penso proprio. Dovete sapere che il giorno della partenza eravamo reduci da 5 ore di sonno in 48 ore causa lavoro, perciò, una volta arrivati al porto (con tre ore di anticipo perchè io sono donna ansia, siamo partiti alle 4 del mattino ebbene si!) ci siamo addormentati in macchina prima dell’imbarco. Qualcosa deve essere andato storto con lo spegnimento di luci/radio perchè quando ci siamo svegliati la macchina non partiva. Panico- vacanza finita prima di cominciare- fine del mondo-tragedia.

le prove!
E pensare che nel tragitto, parlando con Dino, mi ero allarmata per aver dimenticato i cavetti; devo dare più attenzione ai segni premonitori! Fortunatamente alcuni ragazzi olandesi che erano dietro di noi li avevano e ci hanno aiutato a ripartire con qualche spinta. Io amo viaggiare in nave, soprattutto quando è vuota e la nostra lo era. La traversata è stata piacevole tra una pizzetta e un bicchiere di vino, non paticolarmente buono ma potabile.
L’ARRIVO A BASTIA
Una volta arrivati a Bastia, ci aspettavano altre 2 ore e mezzo di macchina fino a Porto Vecchio, località del nostro hotel. Vuoi non fermarti a mangiare un boccone prima di incamminarti? Ovviamente no. Girando per le stradine di Bastia, ci siamo imbattuti in ristoranti iper turistici, bar di dubbia qualità e noi non avevamo affatto voglia di rovinarci il nostro arrivo in terra corsa, perciò ci siamo addentrati ancor più per quelle viette nascoste, ma sempre a ridosso del porto, alla ricerca di qualcosa di veramente tipico. All’incrocio fra due stradine, ci appare un’insegna di carta tagliata a forma di freccia con scritto a mano U PAISANU. Incuriositi seguiamo le indicazioni per ritrovarci di fronte alla vetrina di una drogheria, pizzicheria, insomma chiamatela come vi pare. Una foto attaccata con una puntina sul muro ritraeva una sala interna molto semplice e, sempre più incursioti decidiamo di sbirciare all’interno e la scena che vediamo è la seguente: un vecchietto che taglia pezzetti di formaggio circondato da bottiglie di vino corso. LA FELICITÀ. Entriamo chiedendo il permesso e il vecchietto, dopo aver capito che eravamo italiani inzia a parlare anche lui in italiano con uno strano accento sardo-francese (suppongo il corso!)
Ci dice che ahimè è chiuso ma che aveva piacere di farci assaggiare un pò di formaggi con un calice di vino. Benvenuti in Corsica! Abbiamo mangiato e bevuto come fossimo a casa, benissimo e spendendo 9 euro in due.
Se passaste mai per Bastia fermarsi qui è un obbligo verso se stessi.
IN VIAGGIO
La strada che collega Bastia a Porto Vecchio è una strada statale che taglia diverse località balneari e, fermarci almeno ad una di queste era uno dei nostri piani, insomma non potevamo attendere fino al mattino seguente per bagnare i piedi nel mare della Corsica.
Così ne abbiamo scelto una caso e, guidati dall’istinto, ci siamo ritrovati a Favona dove ad attenderci c’erano i colori del mare e del cielo che preludevano il tramonto, un paio bambini che giocavano sulla spiggia ormai vuota e un piccolo bistrot a ridosso della costa che suonava musica corsa.

Dino il pensatore

Tramonti sul mare
PORTO VECCHIO IN CORSICA
Penso che potrei parlare per ore di quanto siamo stati bene al Don César di Porto Vecchio, tanto da scegliere di non uscirne mai per almeno un’intera giornata della nostra mini vacanzina. Siamo arrivati con il buio e, una leggera musica proveniente dal ristorante ci ha accolti, insieme al savoir faire tipico dei francesi. Giunti nella nostra camera, affacciata su una delle inifnity pool del resort, siamo praticamente morti sul letto per qualche minuto prima di andare a mangiare un boccone in paese.

room view al Don Cesar
Porto Vecchio è una vera bomboniera arroccata su un promontorio che cade a picco sul mare; passeggiare mano nella mano per i suoi vicoli scavati nella pietra è uno dei dolci ricordi che conservo di questo luogo, oltre a, naturalmente, i localini e ristoranti tipici nei quali mangiare. Vi consiglio U SPUNTINU nella piazzetta principale: affettati e sfizi corsi con vino tipico a prezzi onesti, cosa abbastanza rara a Porto Vecchio!

La notte di porto vecchio
Dovete sapere che quando sono in hotel uno dei momenti che attendo con piu impazienza è la colazione. Si perchè da questa si evincono la cura dei dettagli a l’attenzione alle esigenze dei clienti: pain au chocolat, brioche alla crema e vegane, centrifugati healthy e spremute di frutta fresca, salmone freschissimo e formaggi per i piu temerari, pancake, frittelle e crêpes, insomma impossibile non trovare qualcosa che rientri nei nostri gusti!
Dopo il lungo viaggio in nave e le ore di auto abbiamo optato per una giornata all’insegna del relax, del benessere e del buon cibo. Ecco perchè abbiamo deciso di non muoverci dal Don César e passare qui il nostro tempo.

Terrazzo dalla Suite

una delle infinity pool

Scorci dell’hotel
Ricordo benissimo che quando abbiamo prenotato l’hotel, siamo stati subito catturati dalle immagini della Spa, e proprio per questo motivo una volta arrivata mi sono riservata un massaggio di un’ora e mezzo al termine del quale non ricordavo chi fossi e dove stessi. Di solito non mi abbandono facilmente al relax, soprattutto perchè ho sempre vissuto il massaggio come un momento personale e intimo e quindi con imbarazzo. La professionalità e la bravura della massaggiatrice hanno fatto tutto.

la SPA
Vacanza è godere di piccole grandi cose che quotidianamente ci perdiamo per strada: le coccole sdraiati l’uno accanto all’altro guardando il tramonto, un bicchiere di vino sul mare, il sole che ci scalda la pelle, chiacchierare a bordo piscina, riposare su un’amaca dondolante.

un salottino minimal

vino a bordo piscina. Anyone?
Una delle prime cose che ci hanno detto è stata che lo chef dell’hotel era italiano; questa cosa mi ha fatto sorridere poichè ho pensato che noi italiani all’estero siamo percepiti proprio come dei veri rompiscatole! Effettivamente, avendo una tradizione molto forte, siamo anche molto esigenti, io per prima!

Uno dei ristoranti del Don Cesar – La Paillote
Così ci siamo seduti nella Paliote dell’hotel, un’elegante ristorantino a pelo d’acqua, bianco, e abbiamo ordinato il nostro pranzo.

carpaccio e tartare di ricciola, erba cipollina, limone, olio di olive taggiasche

insalatina di quinoa, feta, ceci sedano, ravanelli, pomodorini datterini, cipolle rosse

calamaro grigliato, pomodorini e misticanza
Nel pomeriggio ci siamo goduti la piccola spiaggia privata dell’hotel, sotto un ombrellone di paglia sorseggiando un calice di buon vino ghiacciato. Viziati.

le luci del tramonto al contrario!

la spiaggia privata dell’hotel
Avevo nostalgia di questo tipo di mare, si, quello dalla sabbia fina e l’acqua chiarissima, quello dove i scaldi al sole mentre il vento isolano ti solletica la pelle.
SPIAGGIA DI PALOMBAGGIA
Come tutte le calette più belle, anche Palombaggia richiede un po’ di tempo per essere raggiunta lungo uno strada tutta curve che ti porta prima in cima alla montagna e poi giù in discesa verso il mare. Ma l’acqua cristallina ripaga di tutta la fatica!

Spiaggia di Palombaggia

la mia idea di mare!
Ammetto che resistere sotto al sole per tante ore non è piu il mio forte; fino a qualche anno fa riuscivo ad addormentarmi ore e ore senza tragiche conseuguenze, oggi sarebbe una tragedia. Proprio per questo motivo, giusto il tempo di un bagno, forse anche due o tre, un pranzetto veloce e via verso nuove mete.
LE BOCCHE DI BONIFACIO
A poche decine di km si trova Bonifacio, con la sua vista mozzafiato sull’infinito, un piccolo fiordo incavato nel bianco calcare delle rocce erose dal mare.

Bocche di Bonifacio
E’ sempre difficile trovare le parole adatte per spiegare l’emozione che ti suscitano certi posti: Bonifacio, con le sue bocche, è uno di questi. Pensate che i fondali di questo tratto di mare che separa la Corsica dalla Sardegna sono profondi al massimo 100m, ricolmi di scogli e le sue correnti sono fra le piu turbolente del Mediterraneo.
Da Place du Marche, proprio dove i vecchietti giocano a bocce, potrete ammirare una delle vedute più belle al mondo.

fra Corsica e Sardegna
Come tutti i luoghi turistici bisogna stare un po’ attenti a dove si mangia per evitare brutte sorprese. Dopo tanto girare ci siamo diretti verso il porto di Bonifacio, e all’angolo di una piazzetta abbiamo trovato un’enoteca, gestita da una signora un pò burbera, dove poterci riprendere dal caldo e mangiare qualcosa di sfizioso: formaggi stagionati e melanzana alla ‘bonifacienne’, bruttissima ma buonissima.

Formaggi Corsi e confettura di fichi

la rivisitazione della nostra melanzana alla parmigiana
SPIAGGIA DI BALISTRA
Diciamo che non sono la persona piu brava del mondo nell’organizzare i dettagli di un viaggio, mi riduco sempre all’ultimo e spesso neanche a quello. Prendendo il lato positivo dell’estemporaneità delle cose si possono, comunque, avere piacevoli sorprese; di fronte ad una strada sterrata con le indicazioni “mare”, come puoi non decidere di cambiare direzione? Dopo 3 km di strada sterrata, in mezzo al nulla siamo arrivati per un tramonto pazzesco in una lingua di sabbia fra il blu del mare e la profondità del lago.

Balistra Plage
C’è sempre un momento che portiamo nel cuore piu’ di un altro alla fine di un viaggio, nel mio c’è sempre un tramonto, c’è sempre l’amore e c’e’ sempre, sempre, sempre, la nostalgia di emozioni irripetibili.