ITALIA ON THE ROAD
20 giorni on the road per il Bel Paese, fra Trulli, acque cristalline e arte!
20 giorni on the road per il Bel Paese, fra Trulli, acque cristalline e arte!
L’Alto Adige è uno di quei posti dove potrei vivere. Quella pace, quella serenità, le distese di abeti che non vedi la fine, i laghi dove si specchiano le Dolomiti, l’odore del freddo e le nuvole che si rincorrono, la neve che sembra cotone caduto dal cielo, il profumo del vino e quelle mele da mordere. Si, è la mia regione del cuore. Tre anni fa decidemmo, per la prima volta, di venire da queste parti e fu amore a prima vista. E siccome squadra vincente non si cambia, siamo tornati “più o meno” nello stesso hotel. Infatti l’Hotel Quelle (dove alloggiammo e di cui vi avevo parlato qui) in questi anni ha dato creato una serie di chalet incredibili a poche centinaia di metri dalla struttura principale.Vivere Chalet Salena è stato come avere una nostra casa sulle Dolomiti dove collezionare ricordi e vivere un’esperienza escusava a 360 gradi.120mq di chalet dotato di tutto il necessario per non uscire piu da lì: la sala con enormi divani in cui sprofondare davanti al caminetto, l’immensa vetrata …
Il mio legame con la Toscana è molto forte, come sapete è la terra di origine di parte della mia famiglia e la sento un pò come una seconda casa.Mi piacciono i luoghi che hanno una storia da raccontare. Mi piacciono i luoghi ricchi di storia che ti trasportano in epoche lontane e ti fanno sognare ad occhi aperti e la Toscana è quel posto dove natura e storia scrivono a quattro mani la mia idea di perfezione. Per assaporare i primi accenni di autunno, per me uno dei periodi dell’anno più poetici, ci siamo rifugiati a Villa di Piazzano, nei pressi di Cortona al confine fra Toscana e Umbria. La storia della Villa risale al XV secolo, nel pieno periodo mediceo. Il Cardinale Passerini la utilizzava come casina da caccia per poi diventare un convento di suore e, negli ultimi due secoli, una tenuta agricola dove si coltivavano vite e tabacco. Alla fine degli anni 90 la Famiglia Wimpole si è talmente tanto innamorata della struttura che ha deciso di acquistarla e ristrutturarla (preservandone …
Come vi raccontavo nel post precedente (che trovate qui) sono tornata a Roma dopo 6 mesi di assenza. È stata la mia prima notte fuori casa, il mio primo caffè al bar e la mia prima cena fuori. È stato un bel ritorno. Ho ritrovato la mia bella Roma, più vuota sicuramente, ma con quella luce che lei sola ha. Ho passeggiato per le sue meravigliose vie, mi sono persa nella sua storia fatta di genuina romanità e di profumi autentici. Ogni volta che torno a Roma non posso fare a meno di passeggiare per Via Veneto e godermi l’atmosfera senza tempo della dolce vita. Via Veneto ha visto passare gli attori e le attrici più grandi del nostro cinema, ma è anche la via dei bistrot e dei ristoranti. Avevo sentito parlare della cucina del Moma Restaurant firmata Andrea Pasqualucci (Una Stella Michelin) da persone di cui mi fido ciecamente in fatto di cibo e così ho colto la palla al balzo.
Riprendere in mano le nostre abitudini non è stato certo facile, ognuno ha reagito in modo diverso alla situazione e con i suoi tempi. C’è chi non vedeva l’ora di tornare al ristorante o dal parrucchiere e chi, come me, ha aspettato qualche giorno in più per sentirsi ancora un pò al sicuro. Col passare dei giorni nasceva sempre più forte dentro di me il desiderio di riappropriami della mia splendida quotidianità fatta di cene fuori, incontri e viaggi. Ho pensato che in sicurezza si può fare davvero tutto e che continuare a privarmi di quei momenti mi stava facendo più male che bene. Ovviamente per il mio primo viaggio non potevo che scegliere Roma, la mia amata Roma. Tornarci dopo tutti questi mesi di lockdown è stato ancora più emozionante.
Dopo il BLUE MONDAY settimanale con Giulio Scarano (per chi non lo sapesse, ogni lunedì in diretta Instagram alle 19,30) mi faceva piacere fare un piccolo recap sull’ultimo tema che abbiamo affrontato: i SOGNI. Mi ha sempre affascinato molto il mondo dei sogni perché notavo che raccontavano di me ciò che io facevo fatica a fare. Mi suggerivano qualcosa, che spesso non riuscivo a decifrare, qualcosa che mi sfuggiva. La mia maggiore attività onirica avviene nei momenti di grande evoluzione emotiva, quei periodi in cui sono sotto stress o in fase di cambiamento, periodi in cui lavoro molto con la psicanalisi. In quei momenti essendoci una intensa attività cerebrale, i sogni prendono le forme più strane e direi anche interessanti. Avrò avuto 11 o 12 anni quando lessi per la prima volta “L’interpretazione dei sogni” di Freud, a pensarci bene troppo pochi, e ne rimasi talmente affascinata che mi promisi di leggerlo in ogni fase importante della mia vita, di cambiamento e evoluzione. E così è stato. È un testo che mi ha offerto numerosi spunti …
la mia esperienza e qualche suggerimento per imparare a fregarsene
Sono stata una bambina senza appetito e molto schizzinosa. Le uniche cose che mangiavo di gusto erano gli spinaci e tutti i cibi che li contenevano (andavo matta per le Girelle Findus ve le ricordate?) le melanzane fritte panate, e il pane con l’olio e il pomodoro, merenda che mi preparava sempre la mia nonnina Elsa. La carne non era contemplata nella mia mente, ogni volta che me la ritrovavo nel piatto provavo un senso di disgusto e nel mangiarla la sentivo “ciancicona”, non andava né su né giù. C’è da dire che a casa mia l’unica carne che si mangiava era il prosciutto, il petto di pollo di tanto in tanto e l’hamburger, o carne schiacciata come lo chiamavo io… e sempre in quantità moderate. Tenete conto che mia madre è nata e cresciuta in Toscana e questo anziché avvicinarla, l’ha allontanata da quell’abuso di carne che veniva fatto a casa sua. Insomma vi dicevo che ero disgustata dalla carne, non volevo mai mangiarla, ma comunque sono figlia di una generazione che “mangia la …
Dopo il BLUE MONDAY settimanale con Giulio Scarano (per chi non lo sapesse, ogni lunedì in diretta Instagram alle 19,30) mi faceva piacere fare un piccolo recap sull’ultimo tema che abbiamo affrontato: le relazioni di coppia e il tradimento Su questo tema mi sono esposta più volte, tirandomi dietro una serie di disappunti di persone che, sui social, mi hanno additato come sostenitrice del tradimento. Spoiler: non ho mai tradito il mio partner. Detto ciò credo che il tradimento sia un PERCORSO DI COPPIA. Cosa intendo? Intendo dire che consapevolmente o meno, entrambe le parti della coppia hanno un ruolo attivo nel creare terreno fertile affinché un tradimento avvenga. Proprio così, siamo noi che stimoliamo il nostro partner a tradirci. In un certo senso possiamo dire che traditore e tradito sono complici. Cercherò di fare qualche esempio per spiegare meglio ciò che voglio dire. LA GELOSIA: Hai mai pensato che la gelosia e il controllo morboso del partner possano portarlo proprio a tradirci? Forse si. Ma ti dò un altro spunto di riflessione sul quale …
Cosa faresti se sapessi che tuo figlio ha ucciso qualcuno? Lo denunceresti sapendo che forse ti odierà per tutta la vita? Oppure copriresti il reato? Questo è un pò il fil rouge de I NOSTRI RAGAZZI che avevo visto al cinema quando uscì anni fa, un cast forte (Lo Cascio, Mezzogiorno, Gasmann, Bobulova) e la regia di Ivano de Matteo. Un film rimasto un pò in sordina che ho deciso di rispolverare perché facente parte di quel filone di cinema italiano che mi fa ancora sognare. TRAMA (no spoiler): Massimo e Paolo sono due fratelli molto diversi fra loro. Entrambi sposati, con due donne anch’esse molto diverse fra loro. Uno avvocato di successo, disinvolto e sicuro di sé, il secondo chirurgo pediatra, idealista e socialmente attivo. Ogni mese si ritrovano in un lussuoso ristorante, con le rispettive mogli, per chiacchierare del più e del meno. Le loro vite vengono spezzate quando scoprono che i figli sono responsabili di un omicidio ripreso da alcune telecamere e trasmesso a “Chi l’ha visto?”. Il film non vuole essere …