Cristina Comencini dà vita ad una pellicola tutta al femminile (o quasi) alla quale lei è molto affezionata (Va’ dove ti porta il cuore, Il più bel giorno della mia vita) che però stavolta rende omaggio al grande cinema del passato e ai suoi indiscussi divi
È il decennale della morte di Saverio Crispo, attore e icona indiscussa del cinema italiano dei tempi d’oro e, due delle sue mogli e quattro delle cinque figlie, tutte di nazionalità diversa, si riuniscono nel paesino pugliese di cui era originario per celebrarlo e ricordarlo. Questo incontro si trasformerà in un vero e proprio confronto familiare nel quale emergeranno vecchi rancori, invidie e rivalità decennali.
Cristina Comencini racconta le problematiche che si nascondono dietro l’essere figli di un mito indiscusso del cinema e a dover fare però i conti con la sua assenza come genitore, come uomo e come punto di riferimento. Le cinque figlie passano così una vita a cercare di trovare un qualsiasi indizio che faccia loro pensare di essere state amate da questo padre, la cui presenza aleggia costantemente nella loro vita senza però trovare verità tangibile.
Nel cast troviamo Valeria Bruni Tedeschi che rappresenta il dramma di chi non sente riconosciuto il proprio valore e il proprio ruolo e per questo vive in perenne conflitto con se stessa, Candela Pena, incredibile nel ruolo di mamma e moglie che ostenta il suo essere sempre (im)perfetta, Angela Finocchiaro, con un marito (Neri Marcorè) da tenere nascosto alla madre e tante nevrosi e un’indimenticabile Virna Lisi, alla quale il film è dedicato, che con la sua eccezionale bravura e presenza scenica non può non far scendere una lacrima a chi la guarda.
Sono tanti i riferimenti al grande cinema del passato fatto di grandi attori come Mastronianni e Gassman sui quali viene ricalcato il personaggio di Saverio Crispo che ha il volto di Francesco Scianna e di capolavori come Il sorpasso, L’armata Brancaleone e Ieri,Oggi,domani, di cui vengono ricostruite alcune scene memorabili che riportano lo spettatore ad un cinema che ormai raramente vediamo nelle nostre sale.
Latin Lover, è uno di quei film dove i dialoghi sono così veri che ti fanno pensare “anch’io l’avrei detto”, ma mai per questo banali. Un film che fa ridere e che fa piangere ma che, soprattutto, non fa rimpiangere il cinema di una volta perché è lui stesso cinema allo stato puro.