Oggi voglio raccontarvi una storia, una storia che si svolge in una città unica come Venezia, fatta di bellezza e romanticherie. Avevo bisogno di prendermi questi momenti e di perdermici dentro insieme a Dino, momenti di relax che negli ultimi tempi a causa dei numerosi impegni e del trasloco, erano venuti a mancare.

Vista della Laguna di Venezia
La nostra città; si perchè è stata proprio lei la testimone della nostra prima fuga d’amore tanti anni fa; in più come sapete ormai tutti (!?) il 14 agosto è stato il mio compleanno e mi sono voluta fare questo piccolo grande regalo di due giorni. E stavolta ho voluto esagerare.
Il lato positivo di essere stata già a Venezia diverse volte è che tutti i meravigliosi cliché di questa città li avevo già visti, per questo mi sono concentrata sulla scoperta di angoli nascosti e meno turistici, e soprattutto non avuto bisogno di un hotel che fosse solo un semplice punto d’appoggio, ma di una location magica e unica per farmi cullare dalla bellezza di una città senza tempo.
Il mio luogo dei sogni si è materializzato nell’Hotel Papadopoli Mgallery, un hotel che ama soprendere con classe ed eleganza e dove essere coccolati 24h su 24.

Hotel Papadopoli
L’hotel Papadopoli si trova nel Sestiere di Santa Croce, un punto strategico a poche centinaia di metri sia dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, sia dal capolinea degli autobus di Piazzale Roma; parliamo di una zona del centro storico ma che non ha a che fare con il caos e la frenesia di Piazza San Marco, un luogo dove si sente ancora parlare quel veneziano stretto (e adorabile) della gente del posto.
Non appena varcata la soglia del Papadopoli si viene rapiti dalla sua eleganza che rappresenta in pieno lo splendore della Venezia del XVIII secolo, momento storico in cui la città ha avuto una forte influenza sull’arte, sulla letteratura e sull’architettura europea.

Suite Papadopoli

Suite con Vista
La nostra suite, situata al quinto piano godeva di un grande terrazzo con una vista incredibile vista sui Canali Tolentini. Vi confesso che non ho mai avuto una camera con una vista così magica a Venezia e, la cosa più speciale è che si poteva godere sia dell’alba che del tramonto; la mattina infatti mi svegliavo prestissimo per poter vedere quello spettacolo mozzafiato sorseggiando un buon the.
Tempo fa in un post vi raccontavo che, come tutti i nati sotto il segno del Leone, da piccola non ho mai festeggiato in modo particolare il mio compleanno, tutti erano in vacanza e, festeggiare a settembre, in ritardo, non mi è mai piaciuto, in anticipo figuriamoci. Con gli anni poi mi sono presa le mie rivincite contro il destino avverso, ho sempre organizzato un weekend fuori, una cenetta, un aperitivo con gli amici, cose semplici ma di cuore.
A Venezia invece tutto è immenso e senza misura, così come lo è stata la cena privata la sera del 13 agosto nella cornice del Giardino d’inverno dell’hotel, ristorante sofisticato, avvolto da cortecce d’albero e piante tropicali rampicanti, dove mangiare a lume di candela accompagnati da un pò di musica soft per un’occasione speciale come questa. Abbiamo assaggiato le proposte dello chef per una cena fatta in casa, dal pane, al dessert, il tutto ovviamente senza farci mancare una bottiglia di buon vino, un Lugana Cà dei Frati.

All’interno del Ristorante del Papadopoli

millefoglie di salmone

Super baccalà
La mattina seguente mi sono svegliata, come vi dicevo, molto presto per gustarmi l’alba dalla nostra suite e, prima di scendere per la colazione sapete cosa ho fatto? Ho aperto i sali da bagno, li ho versati nella vasca e mi sono concessa un bagno caldo e rigenerante, il tutto con vista sui tetti veneziani.

relax con vista sui tetti veneziani

Rose e Suite
Una delle sorprese più inaspettate (e più golose!) di questo compleanno è stata la buonissima torta di compleanno che l’Hotel Papadopoli ha preparato per me: panna e cioccolato, i miei gusti preferiti! Solo più tardi ho scoperto che lo chef aveva preparato un dessert glassato in rosso lucido con cioccolato fondente, vaniglia e mirtilli e che, nel glassarlo aveva impiegato moltissimo tempo. Ahimè, non potendo mangiare i mirtilli causa orticaria fulminante, non ho potuto mangiare quella meraviglia di dolce! Chiedo pubblicamente scusa allo Chef.

la mia torta di compleanno cioccolato e panna

Felicità con la torta sorpresa regalo
14 Agosto, il mio compleanno a Venezia
Cosa non perdersi assolutamente di Venezia? Burano. Avevo proprio tanta voglia di fotografare le sue casette colorate e di farmi ritrarre in riva ai canali che si snodano nel paesino dai colori pastello per eccellenza. Non appena sbarcati, dato che era ora di pranzo ci siamo fermati in un posticino proprio sul porto, “Fritto Misto”, per spizzicare qualcosa in modo semplice e informale, ve lo consiglio sia per qualità del cibo, sia per il prezzo.

Fritto misto a Burano
All’hotel Papadopoli mi avevano detto che non potevo assolutamente andare via da Burano senza essermi fermata da PALMISANO, pasticceria storica dove assaggiare i tipici biscottini. Non so come sia stato possibile ma, ho dimenticato di prenderli!

Palmisano a Burano

Canali di Burano

a passeggio per le vie di Burano

Seduta tra i colori

Scorci e Cappello

I palazzi di Burano
La nostra giornata si è conclusa romanticamente con un room service all’hotel Papadopoli, perchè dopo i km fatti non avevamo voglia di uscire, la luce soffusa di una candela e la nostra vista sui canali veneziani.
Sogni d’oro
Ferragosto a Venezia
Nella giornata di Ferragosto avevamo la certezza di trovare il caos ovunque, perciò ci siamo mossi verso il sestiere Dorsoduro per pranzo e abbiamo finalmente assaggiato i famosi cicchetti veneziani.

Ponti Veneziani
Questa parte di Venezia, nei pressi dell’università e poco distante dall’hotel, è una zona molto tranquilla, tipica e, specialmente la sera, si riempie di giovani che si ritrovano nei famosi Bacari. I Bàcari sono le tipiche osterie veneziane, semplici e informali, dove poter bere vino al calice e stuzzicare i cicchetti (tartine con vari condimenti, vi consiglio quelle al baccalà mantecato!). Uno dei più caratteristici è Do Draghi, dove ne hanno di ogni, unito alla simpatia dei ragazzi del locale!
A Venezia si cammina tantissimo e, seppur stancante, è davvero piacevole addentrarsi nelle calli e farsi trasportare da quell’aria magica e misteriosa che solo le città ricche di storia hanno.
Proprio per questo da Dorsoduro ( Campo Santa Margherita nello specifico) ci siamo spostati in una zona molto particolare di Venezia dove si trova una altrettanto particolare libreria: la libreria dell’acqua alta in Santa Maria Formosa.
E’ indubbiamente una libreria insolita, unica al mondo come la sua storia. Nata più di 10 anni fa dalla mente di un uomo creativo e geniale, Luigi Frizzo, racchiude al suo interno libri di ogni genere, oggetti strani e arredi bizzarri, contenuti in gondole, canoe, vasche da bagno utilizzati al posto dei classici scaffali. Luigi conosce a memoria la disposizione di ogni volume, infatti non ci sono catloghi elettronici che indichino dove siano, e l’amore smisurato per il proprio lavoro lo porta a consigliare e guidare gli avventori all’interno del suo mondo fatto di libri e storie.
All’esterno della libreria ci sono scorci meravigliosi, come quello della scala fatta di libri dalla quale poter ammirare i canali veneziani, e quello dell’uscita di emergenza per potersi gustare lo spettacolo della marea che si alza con le piogge.

i libri bagnati e erosi dalle maree
Vi auguro di perdervi in questo regno di letteratura e nel suo odore meraviglioso di libri e gondolete!

Scorci e gondolete
Una passeggiatina per tornare in hotel ma, se avessi saputo la sorpresa che ci stava aspettando, me la sarei fatta di corsa!
Immaginate una suite elegante e raffinata, le luci del tramonto rosa che cadono sull’acqua, un venticello tiepido che accarezza la pelle e…. una bottiglia di champagne francese e fragole per due. Un pò di jazz… e cin!
Venezia ti racconta ogni volta una storia diversa, ogni volta ti lascia un’emozione insolita che ti viene a bussare nei momenti di serenita’ ma anche in quelli di malinconia. Come tutte le cose immense.
E stavolta, sul treno di ritorno, non c’era solo il tramonto in laguna a farmi compagnia, ma anche una piccola sorpresa dello staff del Papadopoli (un’altra!): una scatolina di biscottini di Palmisano per poterli finalmente assaporare!
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