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Pullman Timi Ama: 20 anni di arte e benessere

Estate più particolare di questa penso che non ci sia mai stata. Tutto incerto fino all’ultimo momento, si parte o non si parte? Quale sarà un luogo dove sentirsi al sicuro? Prendiamo una casa o andiamo in hotel? Queste le domande che tutti ci stiamo ponendo in questo periodo così surreale. Diciamo che noi, Covid a parte, andiamo sempre alla ricerca di oasi di pace e tranquillità. Per noi le cose sono cambiate ma, da questo punto di vista, non più di tanto. Per noi vacanza significa relax e dolce far niente, vuol dire goderci ogni piccolo momento e affrontare la giornata lentamente, seguendo i ritmi della natura. Proprio per questo da ormai qualche anno scegliamo di passare qualche giorno di relax in Sardegna al Pullman Timi Ama (che questa anno compie 20 anni!), un angolo di paradiso circondato da fenicotteri rosa, palme e mare cristallino di cui vi ho parlato spesso (clicca QUI) Il Pullman Timi Ama, rinnova la sua attenzione per il benessere psicofisico creando la PAUSA ATTIVA, per regalare una vacanza da sogno …

Come sono diventata vegetariana

Sono stata una bambina senza appetito e molto schizzinosa. Le uniche cose che mangiavo di gusto erano gli spinaci e tutti i cibi che li contenevano (andavo matta per le Girelle Findus ve le ricordate?) le melanzane fritte panate, e il pane con l’olio e il pomodoro, merenda che mi preparava sempre la mia nonnina Elsa.  La carne non era contemplata nella mia mente, ogni volta che me la ritrovavo nel piatto provavo un senso di disgusto e nel mangiarla la sentivo “ciancicona”, non andava né su né giù. C’è da dire che a casa mia l’unica carne che si mangiava era il prosciutto, il petto di pollo di tanto in tanto e l’hamburger, o carne schiacciata come lo chiamavo io… e sempre in quantità moderate. Tenete conto che mia madre è nata e cresciuta in Toscana e questo anziché avvicinarla, l’ha allontanata da quell’abuso di carne che veniva fatto a casa sua. Insomma vi dicevo che ero disgustata dalla carne, non volevo mai mangiarla, ma comunque sono figlia di una generazione che “mangia la …