Quelle cose che ti toccano nell’intimità’ a volte e’ meglio mandarle a fare un giro di palazzo piuttosto che metterle subito nero su bianco. Si perché’ a caldo non si ragiona mai di testa ma solo di pancia, e a mia spese ho capito che non sempre e’ un bene. Faccio lo stesso con i film, li guardo, li vivo, li soffro, poi li dimentico, lasciando lavorare solo il subconscio, per andarli a rispolverare qualche giorno dopo. Succede sempre quando qualcosa mi colpisce, ed e’ successo anche con A STAR IS BORN.

A star is born
La storia nota a tutti, essendo un pluri remake della pellicola E’ NATA UNA STELLA, racconta la storia di un amore, drammaticamente disperato, e la storia di un in-successo struggente.
Lui, Jackson Maine, e’ una star del rock che ogni sera si esibisce in citta’ diverse inebriando le folle, malato di acufene e alcolizzato. Lei, Ally, fa la cameriera di giorno e la cantante in un drag bar di notte, ed e’ proprio qui che avviene l’incontro fra i due.
Lui la sente cantare e subito si innamora della sua voce, di quell’energia e di quell’unicità’ che ha solo chi non si limita a cantare, ma interpreta, sente.
Durante uno dei suoi concerti, Jackson coinvolge Ally in un’esibizione improvvisata e dal condividere la passione per la musica al condividere un amore, il passo e’ breve.
LA PRIMA VOLTA DI COOPER E GAGA.
BRADLEY COOPER, per la prima volta anche regista e co sceneggiatore del film, regala a Jackson con i suoi sorrisi sempre borderline col pianto, una disperazione cosi sottile e malinconica da farci, a tratti, quasi dimenticare, del suo dramma interiore, dei suoi conflitti irrisolti, della sua grande infelicita’.
E forse in questo gioco sottile del non detto, dice troppo poco. Un dramma lasciato in sospeso, con mille domande che non trovano risposta. Il suo rapporto con un padre che lo ha avuto già’ in eta’ avanzata, il rapporto conflittuale con un fratello dal quale non si e’ mai sentito del tutto accettato, sono tutti aspetti che avrei voluto venissero approfonditi e che avrebbero dato quella profondità’ in più’ a un personaggio che lo meritava.

Jackson e Ally
Ally, interpretata da una straordinaria LADY GAGA, qui alla sua prima incredibile prova da attrice, e’ una ragazza normale dal talento smisurato che, proprio grazie a Jackson diventerà una star della musica. Vincente la scelta stilistica di volerla “nature” senza trucco e orpelli, cosi da farla risultare assolutamente più’ credibile nella sua vulnerabilità’ e insicurezza e da far emergere esclusivamente la sua voce.
Ma anche qui c’e’ qualcosa che rimane in sospeso e che mi ha fatto uscire dalla sala ripetendo fra me e me “che peccato..”; avrei voluto sapere qualcosa in più’ di come Ally vive il suo cambiamento, da cameriera a star delle classifiche mondiali. Come si e’ sentita? Quanto doloroso e’ stato riuscire a inserirsi fra le regole che lo starsystem americano impone?
E ancora la coppia, un amore segnato dall’alcool si, ma anche dall’invertirsi dei ruoli personali e professionali di Jakcosn e Ally: lei diventa una star proprio nel momento in cui lui piano piano cade nel dimenticatoio. Da un lato la rinascita, dall’altro il fallimento. Da un lato la forza di andare avanti e dall’altro la resa.
Il film si regge totalmente sulla capacità’ interpretativa degli attori e sulle scelte musicali che fanno crollare il muro che lo divide schermo dallo spettatore.
Le lacrime scendono copiose ma, non appena asciugate la frase che mi balena nella testa e’ “che peccato” perché’ se solo la sceneggiatura fosse stata approfondita di più’ avrei assolutamente voluto A STAR IS BORN agli Oscar.
5 Curiosità sulla pellicola:
- il cagnolino di Jackson e’ il vero cagnolino di Bradley Cooper, Charlie.
- per meglio calarsi nella parte della rockstar, Bradley Cooper ha deciso di chiedere consigli al suo amico Eddie Vedder, leader dei Pearl Jam.
- l’otorino del film, e’ realmente l’otorino di Bradley Cooper
- durante il Coachella 2017 Lady Gaga e Bradley Cooper si sono realmente esibiti insieme per le riprese del film.
- 19 tracce della colonna sonora del film (su 34) sono scritte e interpretate dagli stessi protagonisti.
L’artista dice:
“È un cantante straordinario (Cooper) – canta di stomaco, arriva direttamente dalla sua anima. Quello che mi è piaciuto di più nel lavorare con Bradley è che abbiamo avuto un vero scambio creativo. Mi ha accettato come attrice e io l’ho accettato come musicista. Ho sempre desiderato fare l’attrice, era il mio sogno. Ci possono essere 100 persone in una stanza e 99 possono non credere in te. Ne basta una che abbia fiducia, e lui era quella persona. Quindi sono molto fortunata ad essere qui. Per la maggior parte del film non ho trucco sulla faccia. Fin dall’inizio della mia carriera mi è sempre piaciuto trasformarmi, cambiare, diventare personaggi diversi; è parte della mia arte e parte della mia musica. Ma Bradley voleva davvero vedermi senza niente. Ricordo quando ho fatto il primo screen test per A Star Is Born. Sono uscita di casa e Bradley era lì con una salvietta per il trucco. Mi ha detto: “Non voglio trucco sul tuo viso.” Questa vulnerabilità è qualcosa che lui ha tirato fuori da qualcuno che, in generale, non si sente molto a suo agio mostrando vulnerabilità. Non ho mai voluto essere sexy come le altre donne, non ho mai voluto essere vista come le altre donne. Volevo essere me stessa, un’artista, e volevo avere la mia visione. Quando ho iniziato nel mondo della musica avevo 19 anni e ho iniziato a suonare di bar in bar. Io credevo in me stessa ma Ally non crede in sé stessa ed è la relazione con Jack e il suo amore che la spinge poi a cambiare e a diventare più fiduciosa nelle sue possibilità.”
Siamo anime gemelle. Con questo film entrambi siamo andati incontro a dei grossi rischi. La condivisione di un’esperienza del genere, comunque, ti lega”.